23/01/2016
Approvato il Piano di Prevenzione della Corruzione e il Programma per la Trasparenza e l’Integrità per il triennio 2016-2018.

L’Azienda di Servizi alla Persona Veralli-Cortesi informa di aver provveduto, con deliberazione del C. di A. n. 5 del 20 gennaio, ad approvare il nuovo Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (PTPC) e l’annesso Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità (PTTI) aggiornati per il periodo 2016-2018, su proposta del Responsabile della Prevenzione, entro il termine di fine gennaio prescritto dalla legge 190 del 2012 sulla prevenzione e repressione della corruzione e dell’illegalità nella Pubblica Amministrazione e secondo le linee d’indirizzo contenute nel Piano Nazionale dell’Anticorruzione (PNA) aggiornato dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) con la recente determinazione n. 12 del 2015.

Il Piano triennale di prevenzione della Veralli-Cortesi si prefigge essenzialmente gli obiettivi di ridurre le possibilità che si manifestino casi di corruzione, di aumentare le capacità di scoprire tali casi e di creare un contesto sfavorevole alla corruzione medesima.

Per poter raggiungere tali obiettivi il Piano evidenzia il diverso livello di esposizione degli uffici al rischio di corruzione e di illegalità e indica gli interventi organizzativi volti a prevenire il rischio medesimo, anche attraverso la rotazione dei Funzionari responsabili dei servizi e dei responsabili dei procedimenti e a creare un collegamento tra lotta alla corruzione, trasparenza e performance; delinea inoltre le azioni formative volte a creare una cultura della legalità.

Il Piano fa seguito all’avvenuta nomina, nel maggio 2015, del Responsabile della Prevenzione della Corruzione (RPC) individuato nella figura del Segretario dell’Ente in servizio a qualsiasi titolo, nonché all’avvenuta approvazione, nel settembre 2015, del Codice di comportamento dei dipendenti dell’Azienda pubblica Veralli-Cortesi.

I Referenti per l’attuazione del Piano di prevenzione sono stati individuati nei due Responsabili di Servizio dell’Ente con compiti ben specificati nel Piano stesso.

Le Aree di rischio, già previste dalla legge 190 e dal PNA, sono indicate e dettagliate (c.d. mappatura dei rischi) nelle attività relative alla scelta del contraente per l’appalto o concessione di lavori, forniture e servizi, anche con riferimento alla modalità di selezione prescelta ai sensi del Codice dei contratti pubblici di cui al decreto legislativo 163 del 2006, nei concorsi e prove selettive per l’assunzione di personale, le progressioni di carriera e i conferimenti di incarichi di collaborazione esterna, nelle attività oggetto di autorizzazione o concessione e nella concessione di contributi, ausili finanziari e vantaggi economici di qualunque genere; inoltre sono state individuate come area di rischio anche le attività relative alla gestione del patrimonio ed in particolare alla scelta del contraente per la cessione in affitto/locazione o in vendita di beni patrimoniali disponibili anche in riferimento alle modalità di selezione ai sensi del Regolamento per l’amministrazione del patrimonio dello Stato di cui al R.D. 827 del 1924, tuttora vigente, e ai regolamenti dell’Ente in materia.

Il Piano contiene anche la valutazione e classificazione dei rischi in una scala decrescente dal più alto valore, costituendo così anche una scala delle priorità ai fini del trattamento dei rischi.

La seconda parte del Piano contiene le misure di prevenzione dei rischi contenuti nella mappatura per la c.d. minimizzazione dei rischi stessi e gli strumenti attraverso i quali le misure trovano attuazione, come le direttive, i controlli a campione sugli atti, gli obblighi di trasparenza e pubblicità, il Codice comportamentale, i criteri di rotazione del personale, le attività e incarichi extra istituzionali dei dipendenti, l’obbligo di astensione in caso di conflitto di interesse, le misure per la tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti ( c.d. whistleblower) e altri.

Il Programma triennale per la trasparenza e l’integrità, approvato contestualmente al Piano, costituisce in sostanza una sezione del Piano per la prevenzione della corruzione in attuazione della suddetta legge 190 che ha fatto del principio di trasparenza uno degli assi portanti delle politiche di prevenzione della corruzione.

Con tale Programma triennale l’Azienda di servizi Veralli-Cortesi intende dare concreta e piena attuazione al principio di trasparenza, intesa come accessibilità totale delle informazioni e dei dati relativi all’organizzazione e alle attività dell’Ente, nonché pieno riconoscimento al diritto alla conoscibilità delle informazioni e dati stessi da parte di chiunque, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sullo svolgimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche.

Il tutto per cercare di fare dell’Ente un’Amministrazione aperta, al servizio del cittadino, come espressamente previsto dal decreto legislativo n. 33 del 2013 sul riordino della disciplina degli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni, salvo, addirittura, l’ulteriore evoluzione della normativa in materia verso una sorta di “Freedom of Information Act” (FOIA) come annunciato proprio questi giorni dal Governo.

Il Programma per la trasparenza contiene, in particolare, gli obiettivi che l’Ente si pone, le finalità degli interventi per la diffusione della cultura della legalità, le modalità di coinvolgimento dei portatori di interesse (i c.d. stakeholder), i settori di riferimento e le singole azioni concrete definite tenendo presente che la pubblicizzazione dei dati sul sito web istituzionale dell’Ente rende conoscibili i risultati raggiunti dall’Amministrazione.

Il Responsabile per la Trasparenza dell’Ente è stato individuato nella figura del Segretario, quale anche Responsabile della prevenzione della corruzione, con il compito, in particolare di verificare l’adempimento da parte dei Servizi degli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa e di assicurare la regolare attuazione del libero esercizio dell’accesso civico, quale diritto riconosciuto a chiunque di richiedere documenti, informazioni e dati da pubblicare obbligatoriamente, qualora non siano stati pubblicati. Ai Responsabili di Servizio spetta di dare attuazione alle previsioni del Programma e quindi la responsabilità di individuare, di elaborare se necessario e di pubblicare i dati, gli atti e i provvedimenti di rispettiva competenza e di garantire il tempestivo flusso di tutte le informazioni da pubblicare. L’Organismo indipendente di valutazione (OIV) eserciterà, soprattutto, l’attività di verifica dell’assolvimento degli obblighi in materia di trasparenza.

Il sito web istituzionale www.verallicortesi.it deve sempre più diventare il mezzo primario di comunicazione mediante il quale l’Amministrazione garantisce un’informazione trasparente ed esauriente del suo operato, e lo strumento attraverso cui l’Ente consente l’accesso ai propri servizi e consolida la propria immagine istituzionale.

Per permettere un’agevole e piena accessibilità delle informazioni previste dalle norme vigenti nel tempo, nella Home Page del sito istituzionale è riportata in evidenza un’apposita sezione denominata “Amministrazione Trasparente” al cui interno sono contenuti i dati, le informazioni e i documenti pubblicati, distribuiti in sotto-sezioni di primo e secondo livello e liberamente accessibili, anche a mezzo collegamenti ipertestuali, e senza bisogno di registrazioni, password o altro.

Il Presidente Gentili intende, infine, sottolineare che il Piano e il Programma triennali, gli obiettivi, le misure e gli strumenti attuativi definiti e approvati hanno, principalmente, la funzione di indirizzare l’azione di governo e l’azione amministrativa e gestionale dell’Ente e i comportamenti dei suoi Amministratori e dei suoi Funzionari e dipendenti pubblici verso elevati livelli di trasparenza , verso lo sviluppo della cultura della legalità nella gestione del bene pubblico e verso la diffusa percezione della necessità del rispetto delle regole, al fine di creare, in tal modo, all’interno dell’Ente un contesto generale sfavorevole alla corruzione.