20/01/2015
Nota informativa in risposta alle accuse sulle misure di sicurezza e di tutela adottate per la Residenza Protetta.
In presenza di addirittura 16 accessi, che abbiamo trovato esistenti e in gran parte fuori del controllo del personale, di possibile ingresso nella Residenza Protetta per anziani non autosufficienti di Cappuccini, in quanto le relative porte, dotate quasi totalmente del prescritto maniglione antipanico, avevano anche la maniglia esterna, assolutamente non necessaria ai fini della sicurezza, il nuovo Consiglio di Amministrazione con deliberazione n. 114 del 1° dicembre scorso, anche a seguito dei due fatti gravi e preoccupanti accaduti nell’anno 2014 di cui l’ultimo alla fine di ottobre, ha approvato e finanziato, previo parere favorevole espresso dal Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione di cui al d. lgs. 81/2008 P.I. G. Baldoni, un preventivo di spesa di primo stralcio funzionale per l’importo complessivo di 14 mila euro che prevede, tra l’altro, la rimozione di tali maniglie per 13 porte esterne (misura già attuata), lasciando in funzione n. 3 ingressi alla Residenza e vale a dire: a) l’ingresso principale sulla facciata dell’edificio, ma stranamente ancora con le barriere architettoniche non abbattute nel corso dei lavori di adeguamento; b) l’ingresso laterale nord-est, privo invece di barriere architettoniche e di fatto il più utilizzato dai familiari e visitatori degli ospiti della R.P. data anche l’adiacenza alla zona parcheggi; c) l’ingresso della zona sud- est, da riservare a tutto il personale, ai fornitori della Residenza e alle ambulanze per loro servizi. Tali tre ingressi la sera vengono chiusi a chiave dal gestore dei servizi e non sono liberamente accessibili dall’esterno senza suonare al citofono e farsi aprire dal personale in servizio, pur restando sempre apribili dall’interno, come prescritto per tutte le altre porte dotate di maniglione antipanico per motivi di sicurezza . Il preventivo prevede inoltre di rimuovere 3 maniglie di porte interne (misura già attuata) per evitare che eventuali malintenzionati, entrando dall’altro ingresso sulla facciata di accesso ai 3 locali e disimpegno locati in precedenza al Comitato locale della CRI, nonchè al chiostro interno, possano poi entrare nella R.P. dall’interno, liberamente e senza controlli magari anche di sera o notte, data l’attività del conduttore. I tre ingressi lasciati ed ampiamente sufficienti saranno, appena espletate le procedure di fornitura e posa in opera, anche videosorvegliati esternamente mediante telecamere, come pure lo sarà l’ingresso ai citati locali concessi alla CRI e il cancello di ingresso/uscita dal complesso immobiliare presso la guardiania. L’impianto sarà dotato anche di videoregistrazione e di due monitor, uno presso la guardiania a supporto del servizio di vigilanza diurno e l’altro da installare presso un locale particolarmente presidiato dal personale in servizio durante le ore notturne. E’ prevista infine una barriera stradale per passo carrabile automatizzata da installare in prossimità del cancello di ingresso in fondo al viale che, tra l’altro, è l’unica apertura della recinzione da cui è possibile l’entrata e l’uscita delle auto e anche dei pedoni, che potrebbero approfittarne, dati i tempi di chiusura automatica del pesante cancello, dopo il transito serale o notturno di un automezzo. Tale barriera sarà azionabile dall’interno della guardiania ed apribile automaticamente in uscita, almeno di giorno, e consentirà un controllo più attento (e che sarà definito nei dettagli anche con la flessibilità eventualmente opportuna e necessaria) da parte degli operatori del servizio di guardiania, previsto dai contratti di appalto dei servizi proprio al fine di controllare le auto e le persone che entrano, nonché le persone che escono durante l’apertura diurna del cancello. Tali misure minime ma indispensabili di sicurezza e di tutela, tra l’altro non diverse da quelle di un moderno condominio o altre simili strutture anche pubbliche, non riducono affatto l’accessibilità alla Residenza, semmai tendono ad impedire o almeno scoraggiare l’accesso di malintenzionati e delinquenti e possono anche costituire un utile supporto per le forze dell’ordine in caso di necessità. I familiari e i visitatori degli ospiti o il pubblico diretto agli uffici del resto non utilizzava affatto i precedenti troppi ingressi impropri ma solo quello principale sulla facciata e soprattutto quello laterale adiacente alla zona parcheggi. La Residenza Protetta per n. 75 posti letto per soggetti particolarmente deboli non viene affatto blindata nè chiusa come una caserma , ma anzi per gli ospiti e loro familiari o visitatori o chi non ha niente da nascondere non cambia assolutamente nulla, se non nel senso di una maggiore tutela della loro incolumità ed una maggiore sicurezza , del resto sempre più necessaria anche nelle piccole città, che il nuovo Consiglio di Amministrazione sta doverosamente e responsabilmente cercando di mettere in atto anche dopo i fatti gravi e preoccupanti accaduti durante il precedente e l’attuale mandato, entrambi esercitati, tra l’altro, in qualità di rappresentanti del Comune di Todi. Il fatto di confondere misure minime doverose adottate da chi non chiude gli occhi di fronte ai fatti che accadono e volte a garantire meglio la tutela e la sicurezza degli anziani ospiti residenti nella struttura, nonché dei beni patrimoniali custoditi all’interno della struttura e destinati proprio agli ospiti, con presunte chiusure a riccio dell’Ente, in contrasto con una politica di trasparenza e di apertura (termini di cui sembrano proprio o non conoscere o distorcere il significato), con sprechi di denaro buttato dalla finestra e altre simili assurdità demagogiche, denota solo irresponsabilità, incompetenza o peggio malafede. Tra non molto alcune forze di minoranza avranno modo di rendersi conto, forse più di quando erano maggioranza e grazie proprio all’azione di governo trasparente di questo nuovo Consiglio di Amministrazione nei primi sette mesi, che Veralli Cortesi non ha buttato affatto soldi dalla finestra nemmeno per la questione dei funzionari apicali. Per quanto riguarda poi le riflessioni a caldo, forse sarebbe meglio non esternarle, per di più a mezzo stampa, e magari attendere che si raffreddino e poi esplicitare con precisione quello che si intende dire , perché altrimenti possono apparire anche diffamatorie e potrebbero portare chi le fa a doversi recare nelle evocate caserme, visto che sono diventate anche molto accessibili ( però in quelle dei Carabinieri) o direttamente nelle Procure della Repubblica, con anche il fastidioso controllo all’ingresso. I cittadini utenti del Parco della struttura, infine, non si vedranno chiudere nessuna porta in faccia a loro spese perchè le misure previste non riguardano loro nè tutte le persone oneste che frequentano la struttura ma semmai solo chi vuole delinquere, che oggi sembra anche aver trovato chi lo potrà difendere.