05/01/2015
Nota informativa- Deliberato il bilancio di previsione per l’anno 2015.
Nell’ultima seduta dell’anno 2014 il Consiglio di Amministrazione ha approvato , oltre ad altri provvedimenti, il Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2015 corredato dalla Relazione illustrativa, con atto deliberativo n. 121 del 30 dicembre, riuscendo così ad evitare dal 1° gennaio la gestione provvisoria, in quanto per le IPAB non operano le proroghe del termine del 31 dicembre che invece ogni anno vengono concesse agli enti locali, come da ultimo avvenuto con D.M. 24.12.2014 che appunto ha differito il termine al 31 marzo 2015 con conseguente automatica autorizzazione all’esercizio provvisorio. Il bilancio di previsione 2015 approvato rispetta il principio del pareggio finanziario tra entrate e spese di competenza dell’esercizio per un totale generale delle stesse di ca. 3,7 milioni di euro, di cui oltre il 50% relativo alla gestione della Residenza protetta con 75 posti letto per anziani non autosufficienti. Il bilancio 2015, a seguito di un’operazione di trasparenza iniziata con l’assestamento del bilancio preventivo 2014 di cui alla delibera n. 111 del 29 novembre, presenta un sostanziale equilibrio di parte corrente con un margine corrente (differenza tra entrate e uscite ordinarie e straordinarie del Titolo I ) negativo di nemmeno 2 mila euro e, tra l’altro, con un margine di parte ordinaria, per la prima volta da diversi anni, di segno positivo, a differenza dei precedenti bilanci preventivi che invece presentavano un margine corrente costantemente negativo dell’ordine di oltre 200 mila euro contribuendo, di fatto , ad alimentare un’immagine negativa dell’Ente dal punto di vista economico- finanziario ( gestione corrente in deficit), che era e, purtroppo, è tuttora percepita come tale anche dall’opinione pubblica tuderte, forse pure per effetto di vicende più antiche. Questo nuovo Consiglio di Amministrazione è impegnato a tenere i conti in ordine e ad individuare ed applicare le soluzioni più idonee ed efficaci per risolvere i problemi reali dell’Ente, nonché per ristabilire e rinsaldare anche un’immagine di affidabilità economico-finanziaria dello stesso e un clima di maggiore fiducia sulle capacità dell’Ente medesimo di perseguire al meglio e con razionalità le finalità istituzionali originarie calate, inevitabilmente, nella realtà dei fatti e nelle prospettive future. L’attenta revisione delle singole voci di spesa e di entrata ha riguardato, naturalmente, anche le spese per le risorse umane con economie di spesa derivanti dalle operazioni sulle figure apicali (quelle più costose) come la rinuncia ad effettuare assunzioni a tempo pieno delle stesse ed il ricorso al tipologia di convenzione prevista dai vigenti contratti collettivi nazionali di lavoro ( meno onerosa delle precedenti ) per l’utilizzo a tempo parziale di funzionari direttivi dipendenti di altri enti dello stesso comparto, nonché dal recupero al servizio anche dell’Ente, a tempo parziale, della figura dell’operaio professionale cat. B7,( necessaria per almeno un minimo di manutenzione e vigilanza dell’intero patrimonio) dipendente dell’Ente stesso e che sarà assegnato funzionalmente al prossimo gestore del servizio residenziale per 24 ore settimanali anziché a tempo pieno, nell’ottica di una gestione più efficiente delle risorse disponibili. Risultano rispettati sostanzialmente anche tutti gli altri equilibri finanziari di bilancio in quanto il margine negativo di nemmeno 2 mila euro della parte corrente risulta compensato da un margine positivo di pari importo della parte movimento di capitali (Titolo II), essendo ininfluenti dal punto di vista economico le partite di giro (titolo III), che pure costituiscono quasi il 25% del totale generale del bilancio. Il Titolo II del bilancio 2015 relativo al movimento di capitali è essenzialmente costituito in uscita dal rimborso delle quote di capitale ( ca. 178 mila euro) delle rate di ammortamento dei mutui contratti in passato per investimenti importanti ed in entrata dalla copertura della spesa stessa mediante proventi derivanti da alienazioni o meglio riconversioni di patrimonio disponibile con il relativo valore capitalizzato nel patrimonio ristrutturato o ampliato, indispensabili ogni anno per assicurare il prescritto pareggio di tali voci di entrata e uscita, mancando nell’ordinamento finanziario e contabile delle IPAB una norma agevolativa espressa, come quella prevista dal Testo unico degli enti locali dotati però di poteri tariffari e tributari, che fa rientrare estensivamente tra le spese correnti anche le spese per il rimborso delle quote capitali dei mutui in scadenza, che, di per sé, non rientrerebbero fra quelle correnti.