27/12/2014
Nota informativa di fine anno 2014
Questi primi sette mesi di mandato hanno visto il nuovo Consiglio di Amministrazione e il nuovo Presidente impegnati su varie azioni e obiettivi importanti. Ne indichiamo sommariamente qualcuno, anticipando anche una importante novità che ci attende nei primi mesi dell’anno prossimo. La prima azione importante svolta è stata quella del cambiamento radicale delle modalità di funzionamento dell’Ente per adeguarle a quello di una moderna amministrazione pubblica, sviluppando e dando attuazione concreta al principio, già recepito dal nuovo Statuto del 2004, della distinzione tra le funzioni di indirizzo politico-amministrativo, di approvazione degli atti fondamentali e di programmazione specificati dallo statuto stesso che fanno capo agli organi di governo dell’Ente e i compiti di amministrazione attiva e gestione che invece spettano ai dirigenti o, come nel nostro caso, ai funzionari direttivi con posizione organizzativa e responsabili dei servizi, coordinati dalla figura del Segretario. Questa non piccola innovazione, che siamo riusciti a mettere in atto attraverso un consistente lavoro sugli strumenti normativi interni dell’Ente, costituisce di fatto anche un‘anticipazione e sperimentazione del prossimo riordino regionale delle IPAB, in quanto gli Enti pubblici derivanti dalla trasformazione delle ex Ipab saranno Aziende di erogazione di Servizi alla Persona (ASP), inserite nel sistema regionale integrato degli interventi e servizi sociali, funzionanti proprio in base al “principio della separazione tra il ruolo di indirizzo politico e le attività di gestione e amministrazione”. Per quanto riguarda la struttura organizzativa, il rapporto di collaborazione in essere con un’altra Ipab tuderte per l’utilizzo comune di risorse umane, in scadenza al 30 giugno 2014, è stato adeguato alle previsioni dei C.C.N.L. vigenti mediante ricorso, per le due figure apicali dell’Ente, all’istituto della utilizzazione a tempo parziale dei dipendenti come disciplinato dall’art. 14 del contratto nazionale del comparto Regioni e Autonomie locali del 22.01.2004, applicabile anche al personale delle Ipab, assicurando tra l’altro alla figura con maggiori funzioni e ruolo (il Segretario e Responsabile del Servizio amministrativo e finanziario, peraltro assegnato per sole 15 ore settimanali su 36), il trattamento economico accessorio massimo previsto dal contratto stesso, anche in considerazione delle nuove responsabilità di cui sopra e, cionondimeno, riuscendo a realizzare, per questo Ente, una significativa economia di spesa annua, rispetto al costo dello stesso personale derivante dai precedenti accordi e convenzioni, dell’ordine di circa 19 mila euro, derivante principalmente dal minor costo orario per motivi differenti dei due funzionari ed in parte dal diverso monte orario di utilizzo per uno di essi. L’applicazione di tale istituto contrattuale anche dopo il 1° settembre con utilizzazione di altri Funzionari responsabili di servizi e Segretario (in possesso di tutti i requisiti necessari e utili, ma già in godimento entrambi di posizione economica superiore nella categoria D e anche di indennità di posizione o maggiore o diversamente ripartita, nonchè con maggior monte ore settimanali per il Segretario), assegnati a Veralli Cortesi da altri Enti locali o regionali per un costo complessivo annuo di ca. 61.000 euro, oneri indiretti compresi, in situazione necessitata a seguito del dissenso alla proroga al 31 dicembre della nuova convenzione espresso dai precedenti funzionari, ha comunque continuato a consentire a questo Ente un risparmio di spesa annua dell’ordine di circa 6.600 euro rispetto a quella annualmente sostenuta negli esercizi precedenti. Un’altra importante attività svolta in questi primi mesi è stata quella ampiamente descritta nella deliberazione di indirizzo del Consiglio di Amministrazione n. 110 del 29 0ttobre 2014, pubblicata, come tutte le altre, per 15 giorni consecutivi all’Albo pretorio online del comune di Todi, al linK “Altri enti” (che, tra l’altro, invitiamo tutti i soggetti interessati all’attività di questa Azienda pubblica a consultare ogni tanto), e consistente in un’approfondita analisi delle principali voci di spesa e di entrata del bilancio dell’Ente e nella individuazione dell’attuale vera criticità economico-finanziaria di questo Ente derivante dall’esistenza di un consistente indebitamento a suo tempo acceso per finanziare investimenti realizzati negli anni passati, per importo di capitale residuo da rimborsare pari oltre 4 milioni di euro, di cui ben € 3.700.000 ca. relativi al mutuo contratto per finanziare i lavori di adeguamento e ampliamento della Residenza Protetta, e per le quali passività non risulta essere stata adottata né impostata, sino ad ora, alcuna misura per ridurre tale massa di debito ed i conseguenti oneri finanziari attuali e futuri, sempre più difficilmente sostenibili. Con tale atto di indirizzo è stato dato il via alla predisposizione di un programma straordinario di riconversioni di beni del patrimonio disponibile dell’Ente finalizzato, secondo una logica di sana gestione finanziaria, a ridurre il debito residuo mediante l’utilizzazione dei relativi proventi esclusivamente per estinguere anticipatamente, in misura totale o parziale, i mutui contratti in passato per investimenti ed in particolare e prioritariamente il citato mutuo bancario di 4 milioni di euro contratto per finanziare i lavori della Residenza protetta e di più recente entrata in ammortamento. Tale programma è finalizzato a garantire nel tempo gli indispensabili equilibri di bilancio a fronte, tra l’altro, di costi crescenti di produzione ed erogazione dei servizi e, se possibile, di liberare risorse per potenziare e migliorare il servizio socio sanitario per eccellenza erogato della Residenza protetta da 75 posti letto per anziani non autosufficienti, nell’ottica dell’efficace perseguimento delle finalità istituzionali dell’Ente. Un obiettivo prioritario centrato è stato quello di far ripartire, dopo l’annullamento giurisdizionale del bando di gara del 2013, la nuova gara d’appalto dei servizi della Residenza protetta, che dal 21 novembre 2013 è in possesso dell’Accreditamento istituzionale rilasciato dalla Regione Umbria per 75 posti letto per anziani non autosufficienti, di cui 64 contrattualizzati con l’Azienda USL UMBRIA 1 e 11 utilizzati per anziani non autosufficienti solventi in proprio. La gara d’appalto di servizi di rilevanza comunitaria, a procedura aperta, per la durata di 5 anni, di notevole complessità e per un importo a base d’asta importante (complessivi 8.050.000 euro, oltre 110.000 euro per oneri della sicurezza, oltre IVA, che, crediamo, nemmeno i comuni più grandi e molto più strutturati della zona sociale della Media Valle del Tevere si siano mai trovati a gestire), dopo l’atto di indirizzo del CdA n. 85 del 31 luglio 2014, è stata finalmente indetta con determinazione a contrarre n. 34 del 12 novembre scorso; il relativo bando di gara è stato emanato in data 14 novembre scorso e inviato lo stesso giorno alla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea, oltre le altre pubblicazioni prescritte. La gara è attualmente in corso con il termine per la presentazione delle offerte fissato per il 9 gennaio 2015. Nel primo semestre dell’anno 2015 già ci attende una nuova sfida particolarmente impegnativa, in quanto dal 18 dicembre scorso è entrata in vigore la legge regionale umbra 28 novembre 2014, n. 25 sul riordino e la trasformazione delle IPAB e sulla disciplina delle aziende pubbliche di servizi alla persona (ASP). Nella fase di prima attuazione della legge, dopo l’emanazione da parte della Giunta regionale dei criteri per la trasformazione in azienda di servizi pubblica o in soggetto privato senza scopo di lucro, saremo chiamati, come Consiglio di Amministrazione, a decidere, entro e non oltre 90 giorni dall’apposita richiesta della Regione, la trasformazione in una delle due forme giuridiche sopra indicate e a trasmettere la decisione stessa e la proposta di un nuovo statuto alla struttura regionale competente in materia di servizi sociali, che, prima di sottoporla all’approvazione da parte della Giunta regionale, richiederà il parere sulla trasformazione al Comune. La legge regionale contiene anche la possibilità per le IPAB di prevedere ipotesi di fusione, oltre che nei casi particolari individuati dalla stessa, quando (art. 6, commi 7 e 8) la fusione stessa consenta una migliore realizzazione delle finalità statutarie e una migliore integrazione delle attività e dei servizi erogati, fermo restando il rispetto delle finalità istituzionali disciplinate dagli statuti originari di ciascuna ex Ipab. In tal caso i CdA delle due o più Ipab interessate sono chiamati a deliberare la fusione e la proposta di trasformazione nonché di nuovo statuto e trasmettere il tutto alla struttura regionale competente. Saranno scelte e adempimenti non semplici e impegnativi. Per il momento ci auguriamo che i criteri per la trasformazione, che saranno emanati dalla Giunta regionale entro 60 giorni, possano aiutare ad assumere decisioni più consapevoli e appropriate questi Enti pubblici che, almeno in alcuni casi, già prima della nuova legge regionale (peraltro arrivata con molto ritardo rispetto alla riforma nazionale ma comunque arrivata), si sta provando e cominciando a governare in modo nuovo e non più semplicemente ad amministrare e gestire secondo regole antiche e ormai superate che, per le IPAB, risalgono addirittura a oltre 120 anni fa e che cesseranno di essere applicate transitoriamente appena avvenuti il riordino e la trasformazione delle IPAB medesime. Con l’occasione, il Presidente e il Consiglio di Amministrazione di questo Ente formulano i loro migliori Auguri di Buon Anno 2015 anche a tutti i giornalisti e operatori dei mezzi di comunicazione di massa, sia dei cd. media tradizionali che dei nuovi media.